Author Topic: Giappone  (Read 1721 times)

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Offline TheDOC (OP)

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Giappone
« on: August 03, 2017, 11:59:52 AM »
Giappone

Statistiche 1 Gen 2040

Industriali

CF: 150
FF: 15
Mines: 35
Labs: 8
Cantieri: Civile 10k, twin slipway. Militare 1k.

Flotta

20 x Kikka Fighter
1 x Cargo 10k
3 x Geosurvey Ships

Mappa




« Last Edit: August 19, 2017, 07:07:59 AM by TheDOC »
 

Offline Knuckles2095

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Re: Giappone
« Reply #1 on: August 06, 2017, 05:47:04 PM »
Buona sera concittadini,

siamo alla vigilia di un appuntamento importante: le elezioni politiche.    Fra pochi giorni sarete chiamati non solo a scegliere i vostri rappresentati che dovranno governare per i prossimi anni, ma anche a scegliere il destino della nostra gloriosa ####one: sceglierete il destino di luce e prosperità che ci spetta, o lascerete che le tenebre della paura e dell'incertezza condannino il nostro paese alla distruzione e all'oblio?

Come tutti noi sappiamo bene, negli ultimi anni, una violenta crisi ha colpito il nostro paese insieme a tutto il resto del mondo.    Mihara, nella sua incapacità a fronteggiare la situazione, ha imposto una austerity che non solo non ha aiutato il nostro paese, ma ha fatto ricadere sui cittadini più disagiati e bisognosi il peso più grande della depressione economica.   
Non abbiamo sopportato per troppo tempo tutto questo?
E' il momento che Mihara lasci nelle mani di qualcuno più capace il timone della nostra ####one.   

Sarò franco: non esiste una ricetta che potrà portare sollievo immediato.    Chiunque vi dica il contrario, vi stà mentendo.    Ci vorrà del tempo, ci vorrà il sudore di tutti, ma so che il popolo giapponese non ha paura di far fatica: insieme ne usciremo e saremo più forti di prima, più forti di tutti gli altri.   
Non appena verrà formato il nuovo governo, proporremo immediatamente misure a supporto dell'occupazione e a protezione del potere d'acquisto delle famiglie e la fine di questo inutile regime di austerity.   
Ma queste misure non possono bastare da sole: la risposta ai nostri problemi non possiamo cercarla nel nostro passato.    Sento oggi molti partite auspicare ad un ritorno ai vecchi metodi, alle vecchie tecnologie.    Mi chiedo come si possa essere così miopi e poco lungimiranti.    Guardate le industrie del nostro vicino malese che, oramai obsolete, annaspano nel mercato globale senza poter essere neanche minimamente competitive.    E' questa la soluzione giusta da seguire?

Io vi dico invece: abbandoniamo la vecchia via.    Guardiamo con fiducia al nostro futuro.    Accogliamo con gioia i nuovi prodotti dell'industria e della ricerca TN ed io vi prometto che, nel giro di qualche anno, gli operai di ieri saranno i nuovi scienziati di domani.    Nessuno dovrà più preoccuparsi di riuscire ad arrivare a fine mese, nessuno dovrà più patire la fame o il freddo: la tecnologia TN porterà ricchezza e beneficio a tutti noi.   


Come se non bastassero tutti i nostri problemi, la comunità scientifica oggi è in subbuglio per le recenti rilevazioni sui cambiamenti climatici che stanno interessando il nostro pianeta.    Ben saprete che è appena stato pubblicato uno studio che evidenzia una grande divergenza tra il comportamento climatico del nostro pianeta e i modelli elaborati nel corso di anni di studio.   
Come sempre in questi casi, alcuni politici hanno immediatamente strumentalizzato la notizia per diffondere il terrore tra di noi e per causare caos e disordine, incolpando la nuova tecnologia TN di tutto.   
Lo so: l'uomo ha una paura innata per l'ignoto, per quello che non conosce ancora.    E' una paura radicata profondamente dentro di noi.    Ma io vi chiedo: cosa sarebbe successo se il primo uomo non avesse dominato questa paura e non si fosse avvicinato al fuoco? Saremmo qui oggi, o vivremmo ancora alla giornata, preoccupati solo di trovar cibo a sufficienza per sopravvivere un altro giorno?
Non cedete alla paura e guardate in faccia la verità: noi non abbiamo ancora idea del perché si stiano verificando i cambiamenti climatici che stiamo osservando.    E' ancora troppo presto per parlare di cause e colpe.   
Quello che so con certezza però, è che le migliori menti del Giappone e di tutto il mondo stanno collaborando per venire a capo di questo nuovo fenomeno, di comprenderne le cause e quando ciò accadrà, troveremo anche una soluzione, come abbiamo sempre fatto.   

Miei cari concittadini, abbiate perciò fiducia nella scienza.    Essa ci ha preso per mano nel momento più buio della nostra civiltà e ci ha condotto dove siamo ora.    La scienza è la nostra alleata, non nostra nemica.    Confidate in lei ed essa ci porterà
 verso un futuro ancora più radioso.   

Buona notte.   
« Last Edit: August 07, 2017, 05:50:12 AM by Knuckles2095 »
 

Offline Cantastorie

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Re: Giappone
« Reply #2 on: August 07, 2017, 05:46:58 AM »
Il Jiy?t?, il partito liberale del Giappone, era in realtà nato piuttosto in sordina, per lo più frutto della crisi interna del partito liberal-democratico, fondato da dissidenti che avevano fortemente contestato l'alleanza a fini elettorali coi ####onalisti dello shintaisei komeito.      Per i primi anni aveva tenuto posizioni liberiste e moderate ottenendo qualche importante vittoria a livello locale, tra tutte la vittoria alle elezioni amministrative per la città di Kobe del 2037, non riuscendo però ad affermarsi a livello ####onale, dove i grandi partiti democratico e liberal-democratico si contendevano il potere in quel sistema bipartitico ormai consolidato che caratterizzava la politica nel paese del sol levante.     

Ma le cose erano cambiate drasticamente da quando Akira Koreeda aveva preso le redini del partito a seguito del ritiro per anzianità del suo predecessore Haruiko Fukui.      Koreeda aveva un background insolito per un leader di partito specialmente in Giappone: economista di fama inter####onale e per molti anni professore ad Harvard, aveva dovuto lasciare il suo prestigioso incarico dopo che il giro di vite contro gli accademici stranieri fortemente voluto dall'amministrazione Trump lo aveva, di fatto, privato di qualsiasi incarico.      Divenuto poi professore ordinario all'università di Hitotsubashi, aveva poi collaborato come consigliere economico per il partito democratico,



Considerato un critico della scuola neo-classica, Koreeda aveva fortemente trasformato la politica economica del proprio partito portandolo su posizioni più affini al social liberismo della scuola americana e facendo concorrenza diretta al partito democratico.      La crisi TN aveva fortemente spaccato la popolazione giapponese, acuendo le forti disuguaglianze economiche che ormai rischiavano di destabilizzare la situazione politica.      Agli ingenti piani di sovvenzione sociali proposti dai democratici e all'immobilismo fiscale del partito liberal-democratico, il Jiy?t? opponeva un welfare di tipo corporativo.      Uno dei punti cardini della nuova politica economica sarebbe stata quella di istituire una versione moderna e collettiva degli shunto, le trattative tra sindacati e grandi imprese giapponesi, dove lo stato avrebbe preso parte come garante di entrambi le parti.      Nell'idea di Koreeda, in una nuova ottica di coesione sociale, era necessario che i vari strati della società civile giungessero ad un accordo, che all'aumento dei profitti corrispondesse un simile aumento dei salari, che la tecnologia TN, che per il partito rappresentava un'importante opportunità, fosse usata per generare una crescita più inclusiva e sostenibile.     

Sul tema del riscaldamento globale, i liberali si stavano arroccando invece su una posizione piuttosto cauta se comparata con quella di altri partiti nipponici.      Diversi esponenti, quando intervistati, esprimevano una certa preoccupazione evitando al contempo qualsiasi speculazione e confermando la propria fiducia negli scienziati e nella capacità del mondo accademico di trovare una risposta al fenomeno.     

A differenza del partito democratico, il Jiy?t? proponeva una politica estera audace e attiva nella difesa degli interessi economici giapponesi (specialmente in Cina) e come paese guida per i paesi nella propria sfera e in Asia.      L'asso nella manica del partito era quello di presentarsi come partito alternativo ai due grandi giganti decadenti che per decenni si erano contesi il governo del Giappone; allo stesso tempo però il Jiy?t? si proponeva come vero baluardo alle derive populiste dello shintaisei komeito, dichiarandosi difensore delle istituzioni giapponesi, la monarchia e la democrazia.     

In generale, la proposta dei liberisti per la prima volta sembrava fare concorrenza a quasi tutti i partiti in gioco durante le elezioni.      E com'era chiaro a Koreeda e ai suoi consiglieri, per vincere e riuscire a formare un governo stabile (uno dei primi dopo molto tempo) sarebbe stato assolutamente indispensabile attrarre un grosso elettorato bipartisan.     
« Last Edit: August 07, 2017, 09:39:17 AM by Cantastorie »